Parola d’ordine elettrificare: l’Italia batte finalmente un colpo a sostegno della filiera europea delle batterie, all’interno del percorso intrapreso dalla European Battery Alliance (EBA) per promuovere la transizione al trasporto elettrico.
Risale infatti ad agosto l’approvazione, da parte della X Commissione Industria del Senato, di una risoluzione italiana al piano strategico d’azione sulle batterie lanciato dall’Unione Europea nel 2017. Al centro del programma, lo sviluppo di un vero e proprio ecosistema di economia circolare che punti alla sostenibilità ambientale e alla competitività dell’Europa nella filiera dei veicoli elettrici.
L’iniziativa nasce dalla necessità di aumentare il peso dell’Europa nella produzione globale di celle per batterie, investendo innanzitutto in ricerca e innovazione, per testare materiali alternativi e nuove forme di riciclo, per una green economy efficace e competitiva.
In concreto, il piano strategico d’azione della European Battery Alliance persegue 6 obiettivi:
Il tutto a beneficio sia dell’economia dei Paesi Ue sia dell’ambiente, pensando soprattutto agli obiettivi fissati dall’accordo di Parigi sulla riduzione delle emissioni inquinanti.
Che ruolo spetta all’Italia nella filiera europea della mobilità green? Tra le analisi e gli obiettivi della risoluzione, che contempla anche i pareri di importanti player italiani del settore come Enel, Terna e Cobat, spicca la vocazione industriale del nostro Paese.
“Le attività produttive impegnate nella filiera della green energy sono chiamate a svolgere un ruolo di fondamentale importanza – si legge nel documento -, realizzando un modello di transizione energetica che coniughi innovazione tecnologica e rispetto dell’ambiente, con i benefici occupazionali, economici e di salute conseguenti”.
Insomma, la lunga tradizione industriale italiana nella filiera della produzione di accumuli di energia non può che essere un trampolino di lancio per promuovere la mobilità sostenibile.
Innovazione, sostenibilità ed etica nella filiera green delle batterie
Il secondo pilastro della EBA fa riferimento al riciclo delle batterie: anche qui, l’Italia potrebbe ritagliarsi un ruolo importante nel recupero degli apparecchi a fine vita, come fornitore di materia prima seconda, in quanto leader nel recupero delle batterie.
Serve investire a livello europeo nello sviluppo di attività correlate alla “seconda vita” di queste tecnologie, come le applicazioni di accumulo stazionario. Una strada percorribile solo dopo aver predisposto uno specifico quadro normativo per i diversi sistemi di storage, che ne consideri produzione, utilizzo, riutilizzo e riciclaggio.
Sempre in tema regolatorio, la X Commissione Industria del Senato auspica l’adozione di norme che garantiscano lo sviluppo sicuro, sostenibile ed etico delle batterie, mentre ritiene necessario promuovere modelli di mobilità alternativi (es. car sharing) a sostegno dei veicoli elettrici. Fondamentale, in questo passaggio, la sinergia tra mezzi privati e pubblici, sulle brevi come sulle lunghe distanze.
Un ultimo ma rilevante passaggio riguarda l’infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici: visto il ritardo dell’Italia rispetto agli altri Paesi europei, servono nuove misure che ne agevolino l’implementazione.
Ecco la ricetta italiana per guadagnarsi un posto da titolare nella “squadra” della European Battery Alliance: il futuro della mobilità elettrica passa anche dall’esito di questo piano strategico d’azione.
L’Italia è pronta a dire la sua nel panorama della mobilità elettrica sostenuto dalla European Battery Alliance