Mobilità elettrica, ecco i fattori che l’aiuteranno ad affermarsi

La mobilità elettrica sta crescendo, conferma il White Paper di Repower su mobilità sostenibile e veicoli elettrici. Ci sono vari fattori che favoriranno la sua affermazione
report mobilità elettrica Repower

La mobilità elettrica sta crescendo. Ormai ci sono molti indizi di una sua affermazione anche a livello di visibilità. L’auto dell’anno? È la Jaguar I-Pace. L’auto più veloce al mondo? L’hypercar Pininfarina Battista. Entrambe sono 100%… a spina. Persino l’agente 007 nel prossimo film si muoverà su un’auto elettrica.

Sono tutti sintomi di un profondo cambiamento che si ritrova nell’ultimo rapporto RepowerLa mobilità sostenibile e i veicoli elettrici” giunto alla terza edizione. Sotto forma di white paper, il documento è una interessante sintesi di scenari, prospettive, tendenze, che mostrano un quadro sul momento che vive l’e-mobility.

Leggendo tra le righe, si possono trovare i fattori che porteranno la mobilità elettrica ad affermarsi.

Mobilità elettrica: auto, i dati parlano di crescita

crescita auto elettriche mondoNel 2018 sulle strade del mondo circolavano più di tre milioni di auto elettriche, riporta il white paper Repower ricordando quanto emerge dallo IEA Global EV (Electric Vehicle) Outlook 2018. Si tratta di un incremento del 50% rispetto al 2017. Le vendite hanno raggiunto quota 1,6 milioni di veicoli, pari al 2% delle vendite complessive di automobili. Numeri ancora piccoli, certo, ma significativi. Si fa largo l’e-mobility a quattro ruote anche grazie a una maggiore scelta: i modelli proposti dalle case automobilistiche erano 155 a fine 2017, nel 2022 si prevede saranno 289.

La Cina ha un effetto trainante a livello globale, grazie al suo mercato già oggi notevole, ma che aumenterà a livelli record nei prossimi anni. Solo considerando i dati 2017 delle vendite di veicoli elettrici a livello globale, più della metà delle vendite sono state realizzate in sei città cinesi. Lo rileva l’Electric Vehicle Outlook 2018 di Bloomberg New Energy. Grazie al “fattore cinese” e al trend innescato in molti altri Paesi mondiali, nel 2025 si prevede di superare gli 11 milioni di veicoli, per arrivare ai 30 milioni nel 2030 e 559 milioni nel 2040, quando le battery electric vehicles costituiranno il 55% delle vendite del nuovo e toccheranno il tetto del 33% della flotta globale.

Secondo il “Race 2050 – A vision for the European automotive industry” del McKinsey Center for Future Mobility, la crescita più imponente è avvenuta in Cina, dove si è avuta una crescita del 1097%, confrontando i dati 2014 a quelli 2017. In Europa, nello stesso periodo, l’aumento è stato del 145%, negli USA +67%.

Sul mercato italiano, rispetto al 2017, le immatricolazioni di full electric sono passate da 2.020 a 4.996, siglando nel 2018 un +147,3%. Gli indicatori, dunque, fanno pensare a una sempre più diffusa propensione all’acquisto dell’elettrico. Va comunque ricordato, segnala Repower, che: “il passaggio ‘intermedio’ all’ibrido plug-in, per effetto della sindrome da range anxiety o, più semplicemente, per i costi all’acquisto più contenuti rispetto a quelli dei veicoli full electric – è una tendenza che ha modificato e sta ancora modificando gli scenari del mercato italiano, nonostante sia destinata a ridimensionarsi nel tempo”.
Intanto le immatricolazioni di ibride plug-in sono passate da 2.865 (2017) a 4.569 (2018).

In ogni caso si deve ragionare in prospettiva per lo sviluppo della mobilità elettrica. Sulla base di quanto stimato dall’“E-mobility Report 2018” del Politecnico di Milano, in termini di scenari di sviluppo del settore (base, moderato e accelerato) in Italia si assisterà a un impatto “reale” della mobilità elettrica intorno al 2025, con una crescita molto sostenuta al 2030.

Mobilità elettrica e digitale, l’unione fa la forza

ricarica veicoli elettriciSe si vanno poi a considerare gli scenari, uno spunto interessante lo offre ancora la ricerca McKinsey. Essa individua alcuni megatrend, primo dei quali è la sostenibilità, e altri a valenza disruptive, tra loro collegati: uno di questi è la mobilità elettrica, affiancato da guida autonoma, connettività e mobilità condivisa.

In questi scenari si evidenzia un legame forte tra mobilità elettrica e digitale. L’e-mobility pare aver colto rapidamente le opportunità del mondo digitale, in termini di servizi, capace di fornire già oggi soluzioni ma soprattutto pronto a rispondere a bisogni sempre nuovi, “in linea con il consolidamento di un rinnovato approccio alla modalità di ricarica”. In pratica, l’automobilista elettrico non dovrà recarsi per forza a dei punti di erogazione, come avviene oggi con i distributori per le auto tradizionali.

Con l’e-mobility i punti di ricarica saranno posti nei punti d’interesse di vita quotidiana come il supermercato, lo stesso ufficio o luogo di lavoro, persino il cinema.

Il traino delle aziende all’e-mobility

A sostenere lo sviluppo degli electric vehicle saranno le aziende e i comparti e servizi collegati. Uno tra questi è il leasing, che si rivolge prevalentemente al mondo aziendale e che offre un vantaggio: i costi del noleggio sono molto più convenienti rispetto a quelli d’acquisto di un’auto.

Riguardo alle electric vehicle, l’associazione di categoria Assilea rileva che il mercato italiano del leasing 2018 ha riscontrato una crescita del +5,3% in valore e del +2,7% nel numero di contratti stipulati rispetto al 2017. Questi ultimi sono stati oltre 724mila. Nel white paper Repower è segnalato, inoltre, che nel quinquennio 2012-2018, il peso del leasing sugli investimenti è cresciuto dal 12,6% al 16,3%.

A proposito di digitale, alle aziende offre la possibilità di gestire e ottimizzare l’operatività delle flotte. Ulteriore motivo di apprezzamento è il fatto che l’e-mobility ha il suo valore nella riduzione dei consumi e in termini d’impatto ambientale. Entrambi questi aspetti sono rilevanti per le imprese, che possono spenderselo bene. È un motivo che sta inducendo anche le società di noleggio a lungo termine ad attrezzarsi per andare incontro alle nuove esigenze di mercato.

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Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
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