Fotovoltaico ed energy management nei nuovi edifici connessi

Nel pomeriggio del 13 marzo, l’area That’s Smart di MCE 2018 ha ospitato il convegno su fotovoltaico, impianti integrati ed energy management negli scenari digitali dell'autoconsumo
Fotovoltaico ed energy management nei nuovi edifici connessi

Evento That's smart Fotovoltaico ed energy management nei nuovi edifici connessiSostenibilità e digital energy: cosa hanno in comune rinnovabili, edifici connessi e IoT? Molto più di quanto si pensi, a giudicare dal peso che gli impianti integrati assumono sul mercato dell’efficienza energetica. Fotovoltaico, accumulo, energy managament e automazione diventano così protagonisti di una rivoluzione tecnologica che, dalle politiche di decarbonizzazione ai tangibili risparmi per i clienti finali, svela tutto il potenziale del matrimonio (felice) tra energia pulita e mondo digitale.

La giornata inaugurale di MCE 2018 ha messo al centro dell’area “That’s Smart” un convegno dedicato a questa promettente integrazione di sistemi, validata da altrettanto positivi trend di mercato. I dati dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano sul fotovoltaico, presentati alla platea di MCE da Damiano Cavallaro, evidenziano infatti a fine 2017 una potenza installata pari a 19.670 MW, raggiunti grazie ai 410 MW dell’anno appena concluso (+10,8% sul 2016). Un ritorno alla crescita che riflette un mercato ormai maturo e indipendente dai meccanismi di incentivazione.

Interessante è inoltre notare come il valore di tali installazioni abbia toccato quota 661 milioni di euro, 414 milioni dei quali registrati dal solo segmento residenziale, che copre il 60% del totale e rappresenta il 50% della potenza installata. Così come balza all’occhio l’inversione di tendenza degli impianti di taglia superiore a 1 MW, frenati nel 2015 dalla cessazione degli incentivi e in progressivo aumento negli ultimi due anni.

Se inserito negli scenari di decarbonizzazione previsti dalla SEN entro il 2025, lo sviluppo del fotovoltaico nei suoi più svariati potenziali d’utilizzo e soprattutto nell’implementazione del parco esistente risulta ancor più legato al supporto di tecnologie digitali di ottimizzazione e di gestione della produzione fotovoltaica.

Fotovoltaico, cloud e monitoraggio smart ci trasformano in prosumer

In quest’ottica di efficientamento e corretta gestione degli impianti, Damiano Cavallaro individua tre benefici tangibili della svolta digitale nel fotovoltaico:

  • predizione della produzione: i modelli predittivi integrano i dati storici con le informazioni sulle condizioni meteorologiche in tempo reale, consentendo l’ottimizzazione della produzione;
  • efficienza e flessibilità di produzione: i dati istantanei vengono monitorati su base giornaliera, mensile e annuale, offrendo una visione dettagliata delle performance dei singoli apparati (es. pannelli fotovoltaici, turbine eoliche ecc.). Il controllo avanzato degli asset migliora inoltre la regolazione, rendendo la produzione più efficiente;
  • miglioramento dell’asset management: una gestione ottimizzata di O&M (Observations and Measurements) accorda priorità di funzionamento agli impianti che dimostrano perdite di performance inferiori alla media. La disponibilità dei dati permette di gestire le operazioni O&M in ottica di manutenzione preventiva, riducendo costi e downtime.

Un breve cenno meritano anche i vantaggi che Cavallaro definisce “intangibili”, ovvero non immediatamente quantificabili ma legati a nuove opportunità generate dalle architetture digital, a qualunque livello di business ci si trovi. Temi che riguardano strategie di mercato, nel caso di produttori che interagiscano nei servizi di dispacciamento e valorizzazione dei dati raccolti in cloud, che potrebbero essere condivisi con i fornitori di tecnologia, produttori o società di consulenza.

Fotovoltaico ed energy management nei nuovi edifici connessi ABBSul ruolo chiave delle soluzioni connesse nella produzione di energia si sofferma anche Massimo Migliorini di ABB Product Group Solar, nel suo intervento “L’impatto delle tecnologie digitali sulla produzione e consumo di energia rinnovabile. Inizia l’era dei prosumer”. Nelle grandi prospettive generate dall’Internet of Things, la manutenzione preventiva è un primo esempio di intervento digitale in grado di allungare la vita degli impianti, mentre grazie a tecniche avanzate di data analytics è possibile aumentarne l’output. Inoltre, forecast più precisi e aggiornati consentono un migliore coordinamento con rete e mercato.

Tecnologie digitali convergenti e in rapida evoluzione, dunque, si uniscono secondo Migliorini a un settore altrettanto in mutamento, dove controllo e flusso di dati in tempo reale può fare la differenza e aprire nuovi scenari di collaborazione tra utenti/produttori, reti e utility, riuniti in un ampio concetto di generazione distribuita di energia.

Fotovoltaico ed energy management nei nuovi edifici connessi FroniusUn’ulteriore finestra sul futuro viene dal rappresentante di Fronius Guglielmo Caronti che al connubio tra rinnovabili e digital energy aggiunge il tassello dei sistemi di accumulo nel concetto di autoconsumo evoluto.

Se le “24 ore di sole” derivanti dalla gestione intelligente di produzione, consumi e surplus di energia nel fotovoltaico sono realtà, diventa importante promuovere sul mercato soluzioni flessibili e scalabili nel tempo, che già integrino nella componente inverter la predisposizione a una futura implementazione dell’impianto con batterie.

Efficienza energetica e automazione nel corretto dialogo tra sistemi

Un concetto di automazione più di ampio respiro, legato alla building automation e all’integrazione di fotovoltaico e accumulo negli edifici connessi è quello proposto da Massimo Valerii, presidente di KNX Italia. Se le direttive nazionali – vedi la voce SEN -, così come quelle europee, spingono verso la decarbonizzazione e il maggiore impiego di energia elettrica “pulita” negli edifici, non possiamo pensare di elettrificare gli edifici semplicemente cambiando forma di energia: la riduzione e l’ottimizzazione dei consumi passano anche dalle più recenti tecnologie per il monitoraggio e la gestione intelligente di tutti gli impianti.

In un contesto, quello italiano, dove la percentuale di edifici energivori sui quali intervenire con riqualificazioni mirate è davvero elevata, i quattro pilastri sui quali fondare l’efficientamento energetico e la sostenibilità ambientale sono dunque:

  • la riduzione dei consumi di energia,
  • il controllo efficiente del suo utilizzo,
  • l’impiego di sistemi adeguati per la produzione di energia elettrica,
  • l’utilizzo di fonti rinnovabili.

Un viaggio verso gli edifici NZEB (Near Zero Energy Building) che necessariamente passa dall’integrazione e dall’installazione di impianti aperti, che possano essere connessi in un dialogo garante di tangibili indicatori di efficienza energetica e comfort.

Tutte le innovazioni tecnologiche epocali passano per uno standard – spiega il presidente di KNX Italia -. Nel nostro caso, KNX è lo standard mondiale aperto per home & building automation che interviene nella transizione energetica con soluzioni di monitoraggio, misura, regolazione, sicurezza, telecontrollo e IoT ideali per edifici connessi ed efficienti, supportando installatori e system integrator con percorsi formativi completi. Ritengo fondamentale il passaggio “culturale” dal tradizionale concetto di impianto come un prodotto da vendere e installare a quello del valore aggiunto che la connessione smart di tali sistemi porta in termini di efficienza energetica e risparmi. La domotica è un’infrastruttura che accresce il comfort e la soddisfazione del cliente finale”.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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