Guida alle diverse classificazioni degli impianti elettrici

Secondo la normativa tecnica in vigore relativa agli impianti elettrici, vi sono attualmente 3 diversi tipi di classificazione riferibili al livello di automazione, fruibilità del sistema edificio impianto ed efficienza energetica
Guida alle diverse classificazioni degli impianti elettrici

Quando si acquista un prodotto tecnologico ci si affida a consulenze professionali, consigli di amici, al venditore o spesso attraverso una ricerca su internet. Ovviamente dipende dalla tipologia del prodotto o dell’impianto, ma in ogni caso ci basiamo sulle conoscenze e competenze altrui per effettuare la scelta migliore in grado di rispondere alle performance ed esigenze desiderate.

In particolare, per quanto riguarda gli impianti tecnologici, la legge richiede in maniera inequivocabile l’elaborazione del progetto, ovvero la redazione di un documento, precedente alla realizzazione dell’impianto redatto dal tecnico dell’impresa installatrice, a meno che, al di sopra dei limiti definiti dal comma 2 dell’art. 5 del DM 37/08, il progetto debba essere redatto da un professionista abilitato. In ogni caso, il progettista, dovrebbe avere la capacità di far comprendere all’acquirente ciò che ci si debba attendere in materia di funzionalità e fruibilità dell’impianto, dando ovviamente per scontato che i livelli di sicurezza minimi richiesti dalle norme tecniche non sono materia di negoziazione.

Non vi è dubbio che la classificazione dei prodotti ovvero la suddivisione in classi definite secondo criteri uniformi definiti da normative tecniche, e la relativa dichiarazione della classe di appartenenza da parte del fornitore, permetta un’immediata comprensione della qualità e delle prestazioni attendibili dal prodotto o dall’impianto, anche da parte di persone meno esperte.

3 tipi di classificazioni degli impianti elettrici

Nel caso degli impianti elettrici, dopo la pubblicazione avvenuta nell’agosto del 2016 vi sono però in questo momento 3 diversi modi di classificazione degli impianti:

Classificazione degli impianti elettrici

Questo aspetto rischia ovviamente di generare un po’ di confusione anche negli addetti ai lavori. In questo articolo si vogliono quindi chiarire le diverse metodologie di classificazione.

Impianti a livelli – Norma CEI 64-8 art. 37

L’art. 37 della norma CEI 64-8 fornisce prescrizioni addizionali, ai fini delle prestazioni, da applicarsi agli impianti elettrici di unità immobiliari ad uso residenziale situate all’interno dei condomini o di unità abitative mono o plurifamiliari. Le prescrizioni si applicano ai nuovi impianti ed ai rifacimenti completi di impianti esistenti in occasione di ristrutturazioni edili dell’unità immobiliare.
Vengono definiti i seguenti livelli:

  • Livello 1: livello minimo previsto dalla Norma
  • Livello 2: per unità immobiliari con una maggiore fruibilità degli impianti, tenuto anche conto delle altre dotazioni impiantistiche presenti
  • Livello 3: per unità immobiliari con dotazioni impiantistiche ampie ed innovative (domotica)

Le dotazioni minime previste per i tre livelli sono elencate nella Tabella A della norma (riportata qui sotto).

Tabella - dotazioni minime Norma CEI 68-8 art. 37
Le dotazioni minime previste per i tre livelli – Norma CEI 64-8 art. 37

Efficienza dei sistemi di controllo – UNI EN 15232

La classificazione degli impianti elettrici della norma EN 15232 (diventata ISO 52120) – Prestazione energetica degli edifici – Parte 1: Impatto dell’automazione, del controllo e della gestione tecnica degli edifici – definisce quattro classi di efficienza per i sistemi di automazione di edificio, valide sia per le applicazioni di tipo residenziale sia per le applicazioni di tipo non residenziale.

Classe D – Non energy efficient: impianti privi di automazione

Classe C – Standard: impianti automatizzati con apparecchi di controllo tradizionali o con sistemi BACS (Building Automation and Controls System) o HBES (Home and Building Electronic Systems)

Classe B – Advanced: impianti controllati con un sistema di automazione bus (BACS/HBES) ma dotati anche di una gestione centralizzata e coordinata delle funzioni e dei singoli impianti

Classe A – High Energy Performance: come la classe B ma con livelli di precisione e completezza del controllo automatico tali da realizzare una gestione dell’impianto molto puntuale.

In particolare, vengono considerati i seguenti impianti:

  • Riscaldamento
  • Raffrescamento
  • Ventilazione e condizionamento
  • Produzione di Acqua Calda Sanitaria
  • Illuminazione
  • Controllo di Schermature Solari (tapparelle e luce ambiente)
  • Centralizzazione e controllo integrato delle diverse applicazioni
  • Diagnostica
  • Rilevamento dei consumi e miglioramento dei parametri di automazioni

Essendo la norma riferibile essenzialmente al comparto elettrico, il CEI ha pubblicato una guida (CEI 205/18) Guida all’impiego dei sistemi di automazione degli impianti tecnici negli edifici Identificazione degli schemi funzionali e stima del contributo alla riduzione del fabbisogno energetico di un edificio che risulta essere un pratico ausilio per la realizzazione delle automazioni necessarie per il raggiungimento delle classi di efficienza A e B.

Efficienza energetica degli impianti BT – Norma CEI 64-8

Vengono fornite prescrizioni, misure e raccomandazioni supplementari per il progetto, l’installazione e la verifica di tutti i tipi di impianti elettrici a bassa tensione, compresi la produzione locale e l’accumulo dell’energia. La norma si applica in caso di nuovi impianti o di trasformazioni o ampliamenti degli impianti esistenti.

La norma si riferisce ai 4 diversi settori impiantistici aventi ciascuno caratteristiche particolari che richiedono una metodologia specifica di realizzazione dell’efficienza energetica:

  • edifici residenziali (abitazioni)
  • edifici commerciali (uffici e negozi)
  • edifici industriali
  • infrastrutture

Le misure di efficienza energetica della norma CEI 64-8-8-1, inglobate nell’ottava edizione, vengono riferite all’efficienza di apparecchi utilizzatori, all’efficienza dei sistemi di distribuzione elettrica ed alla presenza di sistemi di controllo, monitoraggio e supervisione. Tali misure sono classificate secondo cinque livelli (da 0 a 4) dove il livello 4 è considerato il livello più elevato.
Ciascun livello comprende i precedenti.
In particolare, vengono definite delle tabelle di classificazione per ognuno dei seguenti aspetti:

  • Determinazione del profilo dei carichi in kWh tramite registrazione dei consumi;
  • Posizione della cabina principale;
  • Analisi ed ottimizzazione richiesta per i motori;
  • Analisi di ottimizzazione richiesta per l’illuminazione;
  • Analisi di ottimizzazione richiesta per HVAC (riscaldamento, ventilazione ed aria condizionata);
  • Analisi di ottimizzazione richiesta per i trasformatori;
  • Analisi di ottimizzazione richiesta per il sistema di condutture;
  • Analisi di ottimizzazione richiesta per la correzione del fattore di potenza.

Secondo la normativa tecnica in vigore, vi sono attualmente 3 diversi tipi di classificazione degli impianti elettrici riferibili al livello di automazione, fruibilità del sistema edificio impianto ed efficienza energetica.

Risulta una particolarità il fatto che nel settore della normativa impiantistica relativa al settore elettrico, sia in vigore una norma emanata da UNI. Bisogna, inoltre, sottolineare che proprio questa, è citata esplicitamente dalla legislazione (DM 26/06/2015 – requisiti minimi) applicabile ai nuovi edifici o a quelli soggetti a ristrutturazione importante diversi dalla civile abitazione dove tutti i controlli degli impianti tecnologici devono essere almeno di classe di efficienza B.

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Massimo Monopoli

Ingegnere Elettrotecnico - Progettazione impianti tecnologici - Efficienza energetica - Produzione energia da fonti rinnovabili presso Studio Simax (www.studiosimax.it), studio di ingegneria specializzato nella progettazione di impianti tecnologici
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