Quali regole seguire per la corretta predisposizione e installazione della banda ultralarga negli edifici di nuova costruzione in ristrutturazione? La guida sulla predisposizione degli edifici alla banda ultralarga – voluta e condivisa da Confindustria Digitale, Assimpredil Ance e Anitec-Assinform, con il patrocinio di ANCI – ha l’obiettivo di divulgare i contenuti dei provvedimenti di legge in materia di predisposizione degli edifici alla ricezione a banda ultralarga e di sensibilizzare l’intera filiera rispetto agli obblighi e alle opportunità.
L’Unione Europea considera fondamentale lo sviluppo delle reti di telecomunicazione a banda larga e con la Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 maggio 2014 n. 61 ha delineato le “misure volte a ridurre i costi dell’installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità” con l’obiettivo che entro il 2020 il 100% della popolazione europea abbia possibilità di accesso ad una rete dati con una velocità pari o superiore ai 30 Mbit/secondo e che il 50% di essa superi i 100 Mbit/secondo.
Il Governo Italiano ha recepito i contenuti della direttiva europea inserendo il nuovo art. 135 bis del Testo Unico sull’Edilizia (DPR 6 giugno 2001 n. 380) che delinea le nuove Norme per l’infrastruttura digitale degli edifici.
La guida sulla predisposizione degli edifici alla banda ultralarga fornisce un quadro completo su:
I contenuti della guida spaziano dal quadro normativo con l’indicazione delle guide CEI di riferimento alla classificazione degli impianti di ricezione satellitare, dalla scelta dei cavi alle responsabilità.
Viene, inoltre, indicato come ridurre i costi di installazione e manutenzione degli impianti affinché siano adattabili a future richieste in termini di evoluzione tecnologica.
Le linee guida riguardano nello specifico quanto previsto dal nuovo art. 135 bis del DPR 6 giugno 2001 n. 380, il cui ambito di applicazione riguarda:
La guida specifica immediatamente l’obbligo per tutti i nuovi edifici il cui permesso di costruire sia posteriore al 1° luglio 2015 e per tutte le ristrutturazioni profonde:
Il professionista dovrà, quindi, certificare che l’impianto sia stato realizzato a regola d’arte, nel rispetto di quanto previsto dalle guide CEI 306-2 e 64-100/1, 2 e 3.
Le norme in materia di predisposizione alla ricezione a banda larga degli edifici nuovi e ristrutturati prevedono la stesura di cavi ottici per la trasmissione dati che rispondono ai requisiti essenziali di comportamento al fuoco per essere considerati sicuri.
Il Regolamento UE – entrato in vigore il 1° luglio 2017 – indica che tutti i produttori e importatori possono immettere sul mercato UE solo cavi elettrici e per la trasmissione dati che rispettino il Regolamento CPR per la certificazione della reazione al fuoco e della prestazione.
Con la pubblicazione della norma CEI 64-8 V4 si è concluso il progetto CPR
La Guida evidenza anche le responsabilità, quella maggiore è del progettista che deve prevedere in fase di progettazione gli spazi installativi necessari alla realizzazione e implementazione futura dell’impianto e allegare il progetto dell’impianto multiservizio alla domanda di agibilità; seguono le responsabilità del tecnico della Pubblica Amministrazione, dell’impresa, degli agenti immobiliari e del notaio.
Per approfondimenti scarica la Guida Edifici Banda Ultralarga.