I problemi legati alla qualità e alla disponibilità di energia stanno diventando sempre più importanti a causa del ruolo essenziale svolto dai sistemi elettrici e dagli apparecchi sensibili alla qualità dell’alimentazione e alle interruzioni di corrente, in molti campi professionali.
I sistemi di protezione dell’alimentazione, conosciuti come UPS (Uninterruptible Power Supply) o gruppo di continuità, consentono di rispondere alle esigenze di energia di qualità e alta disponibilità. Quando l’alimentazione si interrompe o la corrente subisce degli sbalzi, l’UPS fornisce istantaneamente una riserva di alimentazione a batterie proteggendo dai picchi le apparecchiature collegate.
Possiamo quindi sottolineare due vantaggi:
Per scegliere l’UPS giusto è necessario valutare diversi fattori. Non tutti gli UPS sono uguali, non tutti proteggono allo stesso modo e soprattutto è bene valutare quali e quanti saranno i dispositivi connessi, in modo calcolare il giusto dimensionamento. È necessario comprendere quali apparecchiature vanno proteggere, per quanto tempo, calcolare la giusta potenza necessaria.
Bisogna tenere in considerazione un importante aspetto: le apparecchiature elettroniche sono caratterizzate da una massima potenza nominale (Watt) e una massima tensione nominale (VoltAmpere). I Watt si riferiscono alla massima potenza assorbita dall’apparecchiatura, mentre i VoltAmpere rappresentano il prodotto della tensione applicata alle apparecchiature per la corrente assorbita da tali apparecchiature. Gli UPS indicano la loro capacità in VoltAmpere (VA).
Il rapporto tra W e VA viene detto fattore di potenza viene espresso con un numero (ad es. 0,8) o una percentuale (ad es. 80%). Per il dimensionamento di un gruppo di continuità, il fattore di potenza è fondamentale.
Le batterie sono il cuore di un gruppo statico di continuità, un sistema con batteria non efficiente è del tutto inutile ai fini della protezione dei carichi critici. Sono, dunque, l’elemento indispensabile dell’UPS, ma anche il più delicato. Possono essere danneggiate da una carica eccessiva, da una scarica troppo prolungata. Inoltre, si consumano con l’utilizzo e una temperatura troppo alta ne riduce drasticamente la vita attesa.
Per scegliere la soluzione più adatta alle esigenze, il primo passo è considerare i dispositivi da collegare e sommare i Watt di ciascuno di essi, il secondo valutare la durata dell’autonomia espressa in minuti. Per poter conoscere la giusta potenza è necessario effettuare il calcolo da VA in Watt.
La durata della batteria è espressa in minuti calcolata su un assorbimento vicino al massimo gestibile da quell’UPS. In condizioni differenti, ad esempio con un carico del 50% o inferiore, la durata della batteria sarà superiore. Quindi in base a ciò che viene collegato è possibile estendere l’autonomia.
Per guidare gli installatori elettrici è nata UPS Easy Stories, una video-serie che racconta come la scelta del corretto gruppo di continuità possa rappresentare un fattore di successo.
In questo primo video Mauro Valentini, UPS Business Development di Schneider Electric, analizza le caratteristiche fondamentali che un installatore deve considerare per individuare la batteria della giusta capacità.
Continuate a seguire il canale video di Schneider Electric Italia per restare aggiornati sulle prossime novità: la prossima puntata sarà infatti dedicata alla normativa CEI EN 62040-3 che ne classifica le diverse tipologie.
La gamma Easy UPS è disponibile nelle versioni:
EASY UPS SRVS, dedicato alle esigenze delle piccole e medie imprese;
EASY UPS 3S (trifase), pensato per i Data Center di piccole-medie dimensioni e altre applicazioni aziendali critiche;
Easy UPS SRVS a lunga autonomia, in grado di utilizzare fino a 5 moduli batteria esterni per prolungarne l’attività lavorativa.