Servizi smart, veloci, completi e accessibili anche da mobile: c’è una Milano a portata di clic nella mente di Roberta Cocco, assessore alla trasformazione digitale e ai servizi civici del Comune di Milano, e del suo staff, che naviga a vele spiegate verso un’innovativa definizione di smart city. “La nostra mission – spiega la dirigente di Microsoft, attualmente in forza nella giunta milanese -, è quella di trasformare Milano nel polo di riferimento europeo per le tecnologie digitali, partendo dalla pianificazione di un progetto ben preciso, che coinvolge tutti gli assessorati e l’intera città lombarda”.
Si tratta dunque di passare dal concetto di smart city a quello di smart citizens generando, attraverso la semplificazione delle procedure burocratiche e della quotidianità dei cittadini, un circolo virtuoso in grado di avvicinare i milanesi al mondo digitale e alle nuove prospettive di vita urbana. Scopriamo come, nel corposo piano d’azione già avviato dall’amministrazione milanese.
La Milano digitale tracciata dall’assessore Cocco parrebbe irraggiungibile senza una visione favorevole alle sinergie tra pubblico e privato, accompagnata dalla connessione tra l’esperienza della realtà lombarda e i progetti innovativi di altre città italiane e internazionali.
L’unione fa la forza (digitale), nei 4 pilastri che stanno trasformando Milano in smart city:
• infrastruttura: implementare wi-fi, 5G, broadband, telefonia, cyber security, ecc.;
• servizi: facilitare l’accesso ai servizi, rendendoli disponibili anche via app;
• educazione digitale: accompagnare i cittadini nel passaggio al digitale con percorsi formativi e iniziative speciali;
• competenze digitali: supportare lo sviluppo di profili professionali adatti alla trasformazione digitale.
Quanto alla declinazione concreta di questo approccio, “la smart city del futuro sarà in grado di condividere informazioni, ovvero dati, progetti e soprattutto una cultura più sostenibile – aggiunge Roberta Cocco -. Per questo stiamo lavorando senza sosta all’implementazione di una piattaforma digitale basata su un’infrastruttura di nuova generazione, migrando al cloud e prestando massima attenzione alla protezione dei dati sensibili”.
Un processo di digitalizzazione che passa anche attraverso nuove governance per la gestione di processi, sistemi e dati, con l’introduzione di figure professionali quali CIO (Chief Information Officer), data lead, cyber security lead e interoperability lead, raramente “ingaggiate” nella pubblica amministrazione.
Grazie alla trasformazione digitale di Milano, i cittadini potranno gestire via app ogni esperienza civica
Se tra i compiti della smart city c’è soprattutto quello di condividere le conoscenze digitali, Milano si dichiara pronta a offrire il proprio know how alle eccellenze internazionali, prendendo contemporaneamente spunto dall’innovazione di New York, Tallinn, Chicago, Tel Aviv, Barcellona e Stoccolma – ma la lista è destinata ad ampliarsi -, per accelerare la trasformazione digitale e creare “digital bridge” globali. Guardando invece all’interno delle mura cittadine, invece, assume maggiore importanza la partecipazione diretta dei cittadini alla realizzazione della propria smart city, come testimoniato dalla “call for proposal” lanciata dal Comune in occasione della Milano Digital Week 2019 (13 – 17 marzo).
“L’obiettivo finale del mio mandato – conclude l’assessore Cocco -, è quello di generare una grande dashboard di Milano. Un vero e proprio cruscotto dove trovare, su diversi layer ma in modo del tutto digitale, le informazioni utili a cittadini, imprenditori, turisti e altre figure di settore. Alle quali si uniranno progetti di inclusione sociale, sostenibilità ambientale e diffusione della cultura digitale”.