Progettare smart home: il futuro digitale è qui

L’integrazione impiantistica come strumento di comfort ed efficienza energetica svela nuove opportunità professionali nell'evoluzione della smart home
Progettare smart home

Immaginate di trasformare le diversità impiantistiche di un edificio, dove ogni elemento assolve verticalmente il proprio compito, in un grande corpo umano fatto di organi interconnessi e coordinati da un cervello che gestisce efficacemente ogni funzione. Questo organismo si chiama smart home ed è frutto di un’evoluzione tecnologica orientata alle soluzioni digitali che sta radicalmente cambiando il nostro modo di pensare e progettare case, edifici e contesti urbani, in una quotidianità sempre più intrisa di tecnologia.

Ne abbiamo parlato con Alessio Vannuzzi, ingegnere, KNX Professional e titolare di Itedo, intervenuto a Illuminotronica 2018 in diversi momenti formativi dedicati a studenti e professionisti del settore. “Il mio compito è quello di trasmettere con immediatezza ai protagonisti di questa rivoluzione digitale cosa significa parlare di sistema-edificio e perché assistiamo alla rapida diffusione di soluzioni smart e tecnologie IoT – commenta Vannuzzi -. Ogni building è formato da aspetti strutturali e da impianti che possono comunicare, per generare sistemi di monitoraggio e di gestione che ci riconducono, appunto, al concetto di edificio connesso”.

Dal controllo remoto all’ottimizzazione dei consumi, dall’efficienza energetica al comfort di chi vive qualunque tipo di ambiente residenziale o professionale, per toccare le più recenti evoluzioni di comando vocale e proximity marketing, la trasformazione digitale ha innescato un volano di opportunità da approfondire con mentalità aperta e visione integrata.

La trasformazione digitale agisce al principio di ogni smart home, nella visione integrata del progettista

Progettare smart homeI 5 organi della smart home

Ma torniamo alla nostra smart home del futuro: quanto piace l’idea di comandare ogni impianto o dispositivo connesso tramite un’unica interfaccia? Per godere di questo vantaggio non basta costellare la nostra esistenza domestica di “oggetti” intelligenti come TV, termostati, luci ed elettrodomestici e altri apparecchi controllabili da remoto.

La vera integrazione nasce a monte, in fase progettuale, quando tutti i professionisti coinvolti nella nuova costruzione o nell’intervento di riqualificazione “pensano” trasversalmente alla comunicazione tra tutti gli organi dell’edificio e, ancor prima, alla cura dell’involucro, all’isolamento termico e alle scelte energetiche rinnovabili necessarie a garantire efficienza e sostenibilità alla struttura.

Una progettazione integrata che consente a building manager e utenti di gestire efficacemente almeno 5 aspetti:

illuminazione: regolare la luce per creare scenari personalizzati e risparmiare energia tramite sensori e programmazione oraria ad hoc;
energia: visualizzare i grafici di impianto fotovoltaico, batteria di accumulo e consumi per una gestione smart del fabbisogno energetico orientata anche alla mobilità elettrica;
clima: controllare e impostare a distanza la temperatura della propria casa, includendo impianti di riscaldamento, raffrescamento e ventilazione meccanica controllata;
sistemi AV: ascoltare musica e guardare film, serie tv e canali streaming in tutta la casa gestendo ambientazioni in tempo reale.
sicurezza: integrare impianti di anti intrusione di ultima generazione (es. sistemi biometrici) e tecnologie di videosorveglianza fruibili anche da remoto.

Quanto al “linguaggio” della smart home, KNX è un esempio di standard internazionale utile ad abilitare, in concreto, il dialogo tra impianti connessi, ma siamo solo all’inizio di un ulteriore passo avanti legato ad applicazioni IoT e mobilità elettrica. “Ci troviamo di fronte a un’evoluzione epocale che proietta l’integrazione oltre i confini del sistema-edificio, dove anche i mezzi di trasporto diventano fornitori di servizi tanto quanto la casa, gli edifici e le industrie connesse”, aggiunge il system integrator.

Integrazione, quanto ci costi!

Ecco la principale obiezione, nonché barriera, alla diffusione della smart home. Molto risiede, secondo l’esperienza dei KNX Professionals, nella sensibilità del cliente finale, chiamato ad applicare uno sguardo lungimirante ai tempi di ritorno dell’investimento e ai risparmi ottenibili grazie all’integrazione impiantistica.

Ma c’è un rovescio della medaglia legato alla capacità di “vendere” sistemi connessi. “Parlando con colleghi ingegneri e installatori mi rendo conto che spesso manca la pazienza di spiegare approfonditamente il progetto ai potenziali clienti – commenta Vannuzzi -. Questo accade sia perché ancora mancano competenze, sia perché tanti continuano a ragionare secondo i tradizionali canoni del professionista “artigiano”, quando serve una mentalità imprenditoriale che faccia leva su marketing e benefici del servizio da proporre”.

Le competenze tecniche non bastano se i professionisti non riescono a trasmettere ai clienti i vantaggi di adottare soluzioni integrate

Una nuova idea di smart home fatta di innovazione tecnologica, ma soprattutto di formazione degli installatori, chiamati a creare sinergie con altri professionisti e a diventare unici interlocutori di progetti “chiavi in mano”.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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