Fare PIL con l’efficienza energetica

Sismabonus, ecobonus, incentivi per l’efficienza energetica, detrazioni fiscali fanno bene al paese e all'economia. Sono necessari investimenti per uno sviluppo sostenibile in grado di fare PIL con l’efficienza energetica?
fare pil con efficienza energetica

Come stimolare una crescita economica che consenta di salvaguardare il rapporto deficit/PIL e come limitare drasticamente le emissioni climalteranti? Due quesiti che vanno affrontati grazie ad investimenti per uno sviluppo sostenibile, in grado di fare PIL con l’efficienza energetica. Rete Irene ha pubblicato un documento con le proposte di emendamento al disegno di legge di bilancio 2019.

In Italia oltre un terzo dei consumi di energia è legato al settore civile: il nuovo Rapporto del Cresme certifica che l’efficienza energetica resta la cenerentola degli investimenti, e dai dati Enea si evince che le riqualificazioni energetiche importanti sono ancora al palo. Favorire gli interventi di trasformazione urbana e sostituzione edilizia non è sufficiente, bisogna accelerare la diffusione delle riqualificazioni energetiche ottimizzando il sistema incentivante come indicato tra le priorità della Strategia Energetica Nazionale (SEN).

Le nuove incentivazioni come le detrazioni del 70-75% per la riqualificazione degli involucri condominiali o la cessione dei crediti d’imposta non hanno ancora portato molti benefici, ma si pensa che il prossimo anno ci sarà una vera svolta.

Tutto questo quale impatto può avere sull’economia? Il rapporto Cresme evidenzia che il saldo netto sul bilancio dello Stato è positivo ed è auspicabile una proroga dell’ecobonus per continuare a far crescere l’economia.

Nonostante questo, i conteggi inseriti dai tecnici del MEF nella Relazione tecnica del disegno di legge di bilancio stimano valori irrisori dell’addizionalità dei provvedimenti, ignorano completamente l’effetto moltiplicativo degli investimenti nel settore edilizio e sovrastimano l’impatto negativo sul bilancio degli anni successivi.

La legge di bilancio 2019 non prende posizione e il Governo si limita a conservare lo status quo, prorogando di un anno tutto ciò che, a legislazione vigente, scadrebbe il 31 dicembre 2018.

Se da un lato questo scongiura il rischio di perdere tutte le agevolazioni per gli interventi di efficientamento energetico e di miglioramento sismico, purtroppo l’Italia sta perdendo un’altra occasione per connettere concretamente la riqualificazione energetica e l’economia migliorando l’efficacia di un sistema di incentivi un po’ complesso che ha subito modifiche e revisioni.

Nel documento – che Rete Irene propone al Governo – sono sintetizzate molte proposte che potrebbero rendere più efficaci gli incentivi e agevolare la diffusione degli interventi di riqualificazione del costruito, favorire l’occupazione, attuare politica di protezione ambientale e all’economia, dimostrando che è possibile fare PIL con l’efficienza energetica.

Esistono ancora vari spazi di manovra per migliorare l’efficacia di ecobonus e sismabonus: si configurano come un sistema espansivo per l’economia e per l’occupazione, senza richiedere assorbimento di risorse finanziarie pubbliche e senza incrementare la spesa per interessi, favorendo la strada dell’efficienza energetica.

Tra le cose da evitare, sicuramente l’introduzione di soglie e requisiti ancora più severi di quelli già esistenti.

Rendere gli incentivi stabili e dinamici, in coerenza con il nuovo obiettivo europeo di riduzione delle emissioni climalteranti, consente una più facile e veloce transizione energetica.

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